sandro12451
drive uphill or take a bus going up to the Carso, follow the upsidedown ivy branches at main crossings and you will find yourself in friendly private houses selling the food they make. a must-go around here if you want to feel a little more rooted to this strange rocky fantastic land. AND don't drink too much wine if you're a driver!!!
Levyshalom
Great food great service will definitely return here with my family. Never been to any of the restaurants in the area but we loved this one
FlavioSTAR
Just behind Trieste, there's a steep rise to the Carson, an highland, and on the brink of it you can visit the church monument of Monte Grisa with high winds and breathtaking view of the gulf
fulviog660
The area is quite good and the small parks are properly taken care, but too many buildings and construction around the italian area while in the slovenian one not. There was some trying to create the whole area as a natural park some years ago but instead presently there are only small piece of natural parks.
sslooper
Whatever your level of wine knowledge, the Carso is a must. The wines made there truly express the terroir - white fig, anise flower, sea air. If you're in the area in the fall/winter, call on the agritourismo Skerlj (pronounced Scare-lee). Their wines are voluptuous, vibrant, and full of character.
LuisaColorado
Beautiful natural park with a variety of excursions, small restaurants, caves that can be visited, only few km from downtown.
D.Bissi
Il Carso è un altopiano, prevalentemente costituito da roccia calcarea, che si estende dai piedi delle Alpi Giulie fino al mare Adriatico, sconfinando fino alla Slovenia ed all’Istria settentrionale, in Croazia; la porzione del Carso Triestino, in particolare, si affaccia sul mare, cingendo la città di Trieste, giungendo fino alla parte orientale della Venezia Giulia.La sua roccia calcarea, che risulta solubile nell’acido carbonico contenuto nella pioggia, è stata da quest’ultima modellata nel corso dei secoli, dando luogo al fenomeno del “carsismo” ed alla creazione delle cosiddette “doline”.E’ in conseguenza di questo paziente ed incessante lavoro di erosione compiuto dall’acqua che il Carso è costellato di un’infinità di fessure, cunicoli, grotte (alcune anche molto profonde; famose la grotta Gigante, quelle di Postumia e di San Canziano, tutte visitabili), gole e corsi sotterranei sapientemente celati e sconosciuti ancor oggi.Gli innumerevoli ambienti naturali e microclimi, che questa particolare conformazione favorisce, fanno sì da alimentare una flora che arricchisce il paesaggio, creando alternanza tra zone brulle e desertiche, altre con boschi di pini, altre ancora con prati che circondano le rocce.Molto ricca la rete di sentieri che attraversano l’altopiano, percorribili a piedi, in mountain bike, o eventualmente a cavallo; una bella camminata è comunque, a mio avviso, il modo migliore di godere degli spettacoli che la natura crea e ci offre senza remore. Mi riferisco, ad esempio, alla splendida vista sul mare che si gode dal sentiero Rilke o dalla strada Napoleonica, o al variegato caleidoscopio di colori, creato ad inizio autunno dalla flora dell’altopiano, nelle molteplici tonalità del verde, del giallo e del rosso della pianta di sommacco.Molti sono i caratteristici ed affascinanti borghi disseminati sul territorio del Carso, con le loro chiese, le loro consolidate tradizioni, le loro storie che talvolta sconfinano in leggenda, con le osmizze e gli agriturismi dove gustare le delizie locali ed i piatti tipici, frutto della mescolanza di culture che caratterizza quest’area geografica.E da non dimenticare i vini del Carso, prodotti dalle robuste viti che resistono caparbiamente al flagello della bora: l’aspro Terrano rosso, e la Malvasia Istriana e la Vitovska come bianchi.In tempi più recenti, anche l’olio prodotto sul Carso ha saputo ritagliarsi una sua connotazione tra gli esperti degustatori.Un territorio selvaggio, eppure dalle mille risorse, pieno di peculiarità difficilmente riscontrabili altrove; un “mare” di roccia dalle mille forme, che si accosta al mare del golfo e con esso convive… due caratteristiche imprescindibili della mia città.
468brunos
Il Carso, per noi triestini, è come una palestra naturale dove è possibile passeggiare, correre o andare in bicicletta bellissimi paesaggi fantasici dove si riesce a vedere il mare all'orizzonte. Da non perdere le 'osmizze' dove si possono gustare prodotti eno gastronomici locali.
edda2014
La pietraia naturale e la flora di settembre che sono degli arbusti che hanno delle foglie rosse vietate di raccogliere di meno quando soffia la bora e fa moltofreddo
giovanniv122
Da Trieste abbiamo preso il Tram a cremagliera e siamo andati a Opicina e poi abbiamo passeggiato sulla Antica Via Napoleonica (l'unico posto di Trieste e dintorni dove la Bora non colpisce, perchè protetto dal crinale carsico).Paesaggio mozzafiato: altamente consigliato.
Piccolaily86
Il carso triestino è veramente suggestivo, Il panorama da lassù è fantastico, inoltre d'estate ci sono almeno 5 gradi in meno rispetto alla città e si può stare al fresco
MicheleD46
L'aria fresca e pulita a poca distanza dalla città.Possibilità di trovare pace e tranquillità senza allontanarsi troppo.Camminate lunghe o breviPercorsi da fare in bici
Giuliapx
Ho visitato montagna piu belle e verdeggianti, ma il carso resta sempre il carso, ricco di storia, con i suoi ulivi e le sue vigne, se paseggiate per qualche sentiero abbassate lo sguardo, potreste trovare qualche scheggia di bomba o filo spinato.
FaustoRoma
Al di là della definizione data nel titolo, il Carso è l'anima dell'area triestina. Anche se l'ambiente boschivo è dovuto ad un intervento asburgico, la rudezza di pietre e vento ne fanno un mondo speciale.paradiso dei jogger, tra l'altro, lo è davvero.
Albylallo
Per chi viene come me dalla pianura Padana visitare il carso è come entrare in un'altra dimensione. Faceva stranamente caldo (nonostante un agosto non proprio il massimo dal punto di vista climatico). Vedere i campi (non sono sicuramente prati) pieni di ciottoli, i muri a secco e i pini. Abbiamo fatto delle escursioni. Tutto molto bello. Ci siamo anche addentrati nelle parti non proprio triestine, verso Gorizia, ma il carso cambia molto poco tra una zona e l'altra, soprattutto agli occhi di un estraneo. E' una micro area che dal punto di vista naturalistico è un vero pezzo unico. Una particolare menzione alla Grotta Gigante: è poco conosciuta al grande flusso turistico ma di grande fascino. E' impegnativa per le centinaia di gradini da percorre in discesa e poi in risalita (ma ce la fanno tutti).